Rendere contagiosa la rigenerazione urbana

Alberto OIiveti, presidente di ENPAM e AdEPP, presenta un approccio “One Health” alla rigenerazione urbana per il benessere dell’ambiente e delle persone.

18/12/2023

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Rivedi l’intervento di Alberto Oliveti al COIMA Real Estate Forum XII

Viviamo in un’epoca di grandi transizioni: energetica, sociale, ambientale, digitale. È arrivato il momento di chiederci in che modo possiamo indirizzarle e governarle per ridurre le disuguaglianze che caratterizzano il mondo che ci circonda, anche nel campo della rigenerazione urbana”.

Durante il COIMA Real Estate Forum di quest’anno ha destato grande interesse la tavola rotonda “La prospettiva del capitale”, dedicata al ruolo che gli investimenti, le fondazioni e le casse previdenziali private possono avere nel processo di rigenerazione urbana e per lo sviluppo delle città del futuro.

Alberto Oliveti, Presidente di Fondazione ENPAM - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici e di AdEPP

Alberto Oliveti, Presidente di Fondazione ENPAM - Ente
Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici e di AdEPP

L’intervento di Alberto Oliveti, Presidente della Fondazione ENPAM - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici e di AdEPP – Associazione degli Enti Previdenziali Privati, ha offerto una visione di grande interesse, sottolineando l'importanza di un approccio trasversale e integrato alla rigenerazione urbana in cui salute, ambiente e sviluppo urbano devono essere riconosciuti come elementi interconnessi, capaci di condizionarsi mutualmente.










Il contesto nel quale la Fondazione ENPAM agisce è però quello del nostro Paese nel quale, se vogliamo, “queste sfide sembrano sempre più difficili da affrontare. Volendo utilizzare una metafora forte”, ha sottolineato Oliveti, “mi sembra che la società italiana somigli oggi sempre più a una pianta secca: ha pochi germogli, un fusto sottile, rami fragili e tante foglie che sembra aspettino solo il momento di cadere”.

Facendo riferimento a ENPAM, al suo sottostante lavorativo e la rigenerazione urbana, il Presidente ha sottolineato come sia proprio questa descrizione “non esaltante, ma incontrastabile” a dover essere posta alla base dell’impegno delle fondazioni di previdenza privata nelle attività urbanistiche e immobiliari. “Se questa è la situazione, bisogna fare qualcosa adottando un approccio olistico, capace di influenzare tutte le dimensioni della vita quotidiana odierna. E penso che la rigenerazione urbana sia esattamente la dimensione trasversale e innovativa, rivoluzionaria, di cui abbiamo bisogno, perché interessa tutti i settori: costruzioni, uso del suolo e delle risorse, transizione energetica, economia circolare e approccio digitale”.

Sono questi gli ambiti su cui si giocano le sfide del mondo contemporaneo, ma certamente non rappresentano le attività principali delle fondazioni, “ed esulano dal concetto di sanità e previdenza di cui ENPAM fa parte”. Lo scopo della fondazione è di incassare i contributi sulla salute e di investirli con lungimiranza, per riuscire a finanziare le prestazioni messe a disposizione della sua platea: sanità, pensioni e sostegno al lavoro.

“Cosa c’entra la missione di un ente di previdenza senza schemi filantropici con la rigenerazione urbana?”, domanda Oliveti. “Il punto, secondo me, ruota intorno al concetto di tutela della salute. Tutelarla non significa produrre servizi, ma essere al servizio di altri, all’interno di una relazione nella quale l’interlocutore si attende di ricevere il miglior livello di salute possibile. Una descrizione che mi pare riassuma bene il dettato della Sanità, con la S maiuscola”.

Essere al servizio della salute significa quindi operare per rendere il contesto nel quale gli associati vivono il migliore possibile: “la Fondazione non solo gestisce i contributi per la salute, ma ha anche il compito di agire in maniera responsabile e lungimirante per il benessere collettivo. In quest’ottica, possiamo vedere la rigenerazione urbana come un veicolo, un mezzo, per migliorare la salute e la qualità della vita. E questo vale non solo per i medici e gli odontoiatri, ma per l'intera società”.

Ecco allora che contribuire alla rigenerazione urbana significa creare le condizioni affinché gli assistiti ottengano il massimo dalla partecipazione a una cassa previdenziale: “progettare le città del futuro non è un processo isolato, o limitato a specifiche aree geografiche. Deve essere una pratica diffusa e integrata, che coinvolga tutti i settori. Dal nostro punto di vista”, continua Oliveti, “dobbiamo essere in grado di andare oltre alla semplice diversificazione degli investimenti”. Si tratta piuttosto, nelle parole del Presidente, di riconoscere l’evidente ritorno della rigenerazione urbana al servizio della collettività. La rigenerazione deve essere resa, se mi passate il termine, ‘contagiosa’, capace di diffondersi intorno a sé senza barriere sociali, di quartiere, di città o di regione. Deve essere vista come un movimento capillare e integrato, che abbraccia sia le aree urbane sia quelle rurali, per affrontare le sfide globali in maniera efficace e diretta”.

Il ragionamento di Alberto Oliveti ha un’unica possibile conseguenza: “se i professionisti di cui siamo al servizio hanno un mandato pubblico ed ENPAM ha una funzione pubblica, anche i nostri investimenti devono avere una ricaduta pubblica. Per rendere ancora più forte questo legame, nel 2021 – in fase di uscita dal Covid – ho voluto mettere un punto fermo nella Fondazione che dirigo: chi, se non i medici, devono adottare l’approccio One Health? Un’unica salute per le persone, un’unica salute per qualsiasi essere vivente animale o vegetale e per l’ambiente che li unisce”.

Questa è la ragione per cui ENPAM investe in progetti di rigenerazione urbana, influenzando la loro visione educativa e di sensibilizzazione pubblica. La partecipazione di ENPAM nel COIMA ESG City Impact Fund rappresenta un esempio concreto di come questa visione sia messa in pratica. L'investimento significativo nel fondo non solo mostra la fiducia dell'ente nelle potenzialità della rigenerazione urbana, ma riflette anche il suo impegno nel coniugare gli interessi individuali con quelli della collettività. In questo modo”, conclude Oliveti, “possiamo costruire città più resilienti e comunità più sane, tracciando un percorso verso un futuro più sostenibile e inclusivo”.

La rigenerazione urbana è esattamente la dimensione trasversale e innovativa, rivoluzionaria, di cui abbiamo bisogno, perché interessa tutti i settori: costruzioni, uso del suolo e delle risorse, transizione energetica, economia circolare e approccio digitale

Contribuire alla rigenerazione urbana significa creare le condizioni affinché gli assistiti ottengano il massimo dalla partecipazione a una cassa previdenziale: progettare le città del futuro non è un processo isolato, o limitato a specifiche aree geografiche. Deve essere una pratica diffusa e integrata, che coinvolga tutti i settori

Chi, se non i medici, devono adottare l’approccio One Health? Un’unica salute per le persone, un’unica salute per qualsiasi essere vivente animale o vegetale e per l’ambiente che li unisce