Il real estate sarà il volano della ripresa italiana

Governare la crescita in tempi difficili: il settore edile e le sfide del futuro

28/09/2022

“La città è un organismo vivo che deve essere accompagnato nelle sue dinamiche di trasformazione, anche attraverso l’ascolto di chi ha contribuito a costruirla in senso figurato e reale. La sfida principale che Milano deve affrontare nel processo di rigenerazione è trovare il “tono” giusto del confronto e della condivisione: senza questa base non si può costruire nulla di stabile per il futuro”.

Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil ANCE, l’associazione delle Imprese edili e complementari delle provincie di Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha ben chiare le sfide e le opportunità con cui il settore edile dovrà confrontarsi nel corso dei prossimi mesi, in una fase particolarmente complessa a livello nazionale e internazionale.

Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil ANCE

Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil ANCE

“Non c’è dubbio sul fatto che l’incertezza geopolitica e il perdurare della guerra in Ucraina abbiano accresciuto le difficoltà nelle catene di fornitura, determinando un rallentamento dell’economia globale. Questa situazione ha un pesante effetto sulla filiera delle costruzioni, che sappiamo essere interconnessa con oltre l’80% di tutti i settori produttivi, anche nel nostro Paese”, sottolinea De Albertis. “Le ultime stime del Pil per il nostro Paese di Banca d’Italia del luglio scorso indicano una crescita ridimensionata del 3,2% per il 2022 e dell’1,3% per il 2023”.


Una congiuntura che ha un deciso impatto anche sul settore delle costruzioni: “Gli investimenti nel comparto, dopo la straordinaria crescita registrata nel 2021 (+20,6% rispetto all’anno precedente), hanno mantenuto nel primo trimestre del 2022 un volume di attività positivo, anche se l’ISTAT, già ad aprile di quest’anno, mostrava un indice di produzione del settore in flessione, nonostante i buoni risultati del trimestre precedente”.

Agli occhi della Presidente, gli scenari che si prospettano per i prossimi mesi sono un paradosso: i livelli di domanda immobiliare sono in crescita, anche per effetto degli stimoli del Super Ecobonus 110% e degli altri incentivi fiscali per la qualificazione del patrimonio edilizio, “ma ormai da parecchi mesi le imprese navigano a vista ed è sempre più evidente un blocco nella cessione del credito da parte delle banche. Quindi, a fronte di grandi investimenti alle porte e di una crescita dei risparmi delle famiglie, ci si scontra con l’impossibilità di pianificare le offerte e acquisire commesse perché le incertezze sono talmente alte da indurre una forte cautela negli operatori”.

I prezzi crescenti delle materie prime e dell’energia hanno naturalmente un ruolo centrale in questo contesto: “senza dubbio le misure varate dal Governo per la gestione della crisi energetica hanno reso più concrete le nostre preoccupazioni. Se in autunno avremo razionamenti nelle forniture di gas con prezzi in salita dell’energia è evidente che per le costruzioni sarà una disfatta economica: salteranno tutti i business plan e temo che pochi operatori si lanceranno in nuove operazioni di sviluppo immobiliare”, afferma la De Albertis.

Uno scenario che potrebbe essere drammatico in quasi tutto il Paese e “che potrebbe essere meno grave a Milano grazie alla forte attività del territorio per gli investimenti immobiliari. Ma gli operatori e gli investitori che hanno acquisito aree e beni immobiliari e sviluppato i propri piani economici finanziari in tempi precedenti, con la nuova situazione di mercato potrebbero essere in seria difficoltà”.

Questa situazione estremamente complessa si inserisce in una fase di grande sollecitazione del settore edilizio, da una parte impegnato in investimenti per l’innovazione di processi e materiali e dall’altro protagonista della transizione sostenibile, come ribadito qualche mese fa nel corso di COP26 a Glasgow.

“Il nostro settore ha raccontato poco dei suoi traguardi e di come siano in atto rapidi e radicali cambiamenti verso modelli di produzione consapevole ma, certamente, tutti sono concordi sul ruolo delle costruzioni nell’orientamento verso nuovi stili di vita sostenibili. Innovare vuol dire cambiare e guardare al futuro. In questo senso posso dire che l’edilizia ha un ruolo primario per il raggiungimento degli obiettivi 8 e 9 dell’Agenda 2030 sui cambiamenti climatici: crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, nonché innovazione e industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. La rigenerazione del territorio costruito richiede di invertire la rotta dello sviluppo urbano con ambiente e habitat, uomo e lavoro, presente e futuro al centro delle strategie”.

Gioia22, il più grande edificio NZEB italiano, prima del suo completamento

Gioia22, il più grande edificio NZEB italiano,
prima del suo completamento

Nelle parole della Presidente, quindi, accanto all’impegno diretto che il settore assume verso il lavoro, le costruzioni diventano il volano primario di trasformazione e rigenerazione del territorio, lasciandosi stimolare e contaminare dall’esterno: “parto dall’esperienza della mia impresa per confermarvi che molti di noi stanno lavorando per spingere l’attività  fuori dalla comfort zone, con l’obiettivo di ripensare ai progetti e ai modelli di produzione in senso sostenibile, intervenendo sulla modifica strutturale del DNA delle imprese:  questa, senza dubbio, è un’ innovazione che sta rivoluzionando il settore. Dopotutto”, continua l’Ing. De Albertis, “il settore delle costruzioni milanese ha contribuito a scrivere un modello di sviluppo sostenibile che, seppur sempre migliorabile, è ancora un riferimento per il Paese, e che intendiamo portare a compimento come Assimpredil Ance. Contrastare fenomeni di elusione contrattuale, di lavoro nero e irregolare rimane assolutamente una priorità, ma è altrettanto fondamentale aiutare le imprese ad affrontare i cambiamenti, a combattere la difficile battaglia della concorrenza leale, della crescita delle competenze e dell’innovazione”.

L’impegno di Assimpredil Ance continua anche in questi mesi: “vorrei parlarvi di una nuova iniziativa legata alla sostenibilità che stiamo lanciando in questi giorni, Cantiere Impatto Sostenibile. Si tratta di un programma di attuazione dello sviluppo sostenibile e di un “codice di condotta” volontario basato su 8 aree di impegno e, per ogni area, su 3 livelli di complessità crescente. Chi aderisce si impegna a organizzare il cantiere in funzione del rispetto degli impegni assunti dalla governance dell’impresa per l’ambiente, la decarbonizzazione, la legalità, il lavoro, la sicurezza, il sociale, la qualità della catena di fornitura”.

Un progetto che ha l’obiettivo di dare concretezza al passaggio dall’economia lineare a quella circolare e che, per i costruttori, “implica la necessità di un nuovo approccio alla fase di cantiere, che vada incontro ai criteri ESG richiesti da committenti, investitori e sviluppatori”.

In conclusione, il futuro che Regina De Albertis vede per il settore deve partire dal riconoscimento degli effetti delle scelte passate: “come sistema delle costruzioni dobbiamo ammettere che non sempre la nostra traccia è stata qualitativa, ma sempre abbiamo cercato di imparare dagli errori.

A Milano, ma anche a Lodi e Monza, abbiamo lavorato con le Amministrazioni e costruito una rete che ha condiviso l’obiettivo di una crescita sostenibile basata su un patto di fiducia tra pubblico e privato. La strada da percorrere è a una sola direzione: quello che oggi progettiamo e realizziamo deve essere a saldo positivo, ovvero deve restituire qualità alle condizioni di vita e di lavoro dei nostri figli e nipoti”.

L’edilizia ha un ruolo primario per il raggiungimento degli obiettivi 8 e 9 dell’Agenda 2030 sui cambiamenti climatici: crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, nonché innovazione e industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. La rigenerazione del territorio costruito richiede di invertire la rotta dello sviluppo urbano con ambiente e habitat, uomo e lavoro, presente e futuro al centro delle strategie

Le costruzioni diventano il volano primario di trasformazione e rigenerazione del territorio, lasciandosi stimolare e contaminare dall’esterno. Il settore delle costruzioni milanese ha contribuito a scrivere un modello di sviluppo sostenibile che, seppur sempre migliorabile, è ancora un riferimento per il Paese. Contrastare fenomeni di elusione contrattuale, di lavoro nero e irregolare rimane assolutamente una priorità, ma è altrettanto fondamentale aiutare le imprese ad affrontare i cambiamenti, a combattere la difficile battaglia della concorrenza leale, della crescita delle competenze e dell’innovazione

La strada da percorrere è a una sola direzione: quello che oggi progettiamo e realizziamo deve essere a saldo positivo, ovvero deve restituire qualità alle condizioni di vita e di lavoro dei nostri figli e nipoti